La scelta del mutuo per la casa è un passo fondamentale poiché impegnerà il richiedente per molti anni della sua vita.

Per questo motivo è importante comparare diverse offerte e richiedere più preventivi presso istituti bancari “tradizionali” e online. Vediamo ora alcuni consigli utili per scegliere il mutuo più adatto e conveniente per le proprie esigenze.

Tasso fisso o variabile?

Il tasso di interesse è il vero incubo di tutti coloro che stipulano un mutuo: conviene scegliere il tasso fisso o il variabile?

In un periodo come questo in cui il costo del denaro è ai minimi storici e difficilmente potrà ancora ridursi, mentre è più probabile, nel medio e lungo termine, un aumento, il tasso fisso potrebbe essere la giusta scelta, soprattutto nel caso di mutui di lungo periodo -ventennali o trentennali-. In questi casi, infatti, il tasso fisso ci tutelerà da eventuali fluttuazioni e rialzi.

D’altra parte, essendo in questo periodo l’Euribor al minimo storico, è consigliabile optare per il tasso variabile a patto che la durata del mutuo non sia eccessiva e non superi i quindici anni..

Non bisogna poi dimenticare le soluzioni “intermedie” ovvero i mutui con tasso misto e quelli con “cap”; i primi consentono nel tempo uno o più passaggi dal tasso fisso al variabile o viceversa mentre i secondi prevedono un tetto massimo oltre il quale il tasso variabile non potrà salire.

Per scegliere il mutuo non è però sufficiente considerare solo il tasso di interesse puro ma bisogna tener conto anche dello spread.

Lo spread: di cosa si tratta?

Molto spesso nel valutare il costo del mutuo non si considera lo spread ovvero una percentuale fissa che la banca applica come costo aggiuntivo a carico del cliente; questo costo -che rappresenta il guadagno effettivo della banca- va sommato al tasso di interesse, fisso o variabile che sia.

In questo periodo con costo del denaro basso, solitamente lo spread sul tasso fisso è più elevato rispetto a quello applicato sul tasso variabile e questo genera un iniziale svantaggio del tasso fisso. Anche in questo caso è bene però confrontare diversi preventivi e considerare caso per caso l’ammontare totale di tasso più spread.

I costi accessori del mutuo

Si tratta di una voce importante perché in base ad essa è possibile che vi sia una lievitazione dei costi tale che ad esempio un mutuo con tassi di interessi apparentemente convenienti abbia costi complessivi superiori rispetto a quanto preventivato.

I costi accessori del mutuo si possono valutare individuando nelle condizioni contrattuali il cosiddetto TAEG ovvero tasso annuale effettivo globale; paragonando tale voce nei vari preventivi che si richiedono, è possibile valutare la convenienza di un mutuo rispetto ad un altro.

É importante ricordare, inoltre, che in alcuni casi il richiedente del mutuo è tenuto a stipulare una polizza assicurativa. Il cliente ha comunque diritto di contrarre il mutuo presso una banca e stipulare la polizza assicurativa presso un altro istituto; lo stesso discorso vale per il conto corrente che non deve essere necessariamente attivato nello stesso istituto che eroga il mutuo -l’attivazione del conto ad esempio può essere effettuata anche online-.

Le agevolazioni sul mutuo per la prima casa

La normativa italiana prevede che nel caso di stipuladel mutuo per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa, si possa ottenere uno sgravio del 19%, fino ad un massimo di 4000 euro annui, dall’IRPEF;, ma per poterne beneficiare occorre che si verifichino determinate condizioni, ad esempio, nessuno dei proprietari deve essere intestatario di altro immobile, anche in quota.

Infine, è bene ricordare che è possibile chiedere la rinegoziazione gratuita del mutuo o trasferire il mutuo presso un’altra banca senza alcun tipo di penale.

By SenzaBarcode Redazione

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