Iran ondata di esecuzioni: 36 impiccati negli ultimi giorni

Iran, sei impiccati e ondata di esecuzioni. I primi 12 prigionieri sono stati giustiziati il 19 febbraio in sei diverse città iraniane.

Sei dei prigionieri sono stati impiccati per omicidio nel carcere di Rajai Shahr a Karaj, ha riferito la Human Rights Activists News Agency (HRANA) che li ha identificati come: Ali Taher Nezhad, Mohsen Rahmati, Shahriar Mozaffari, Meysam Chanbari, Mohammad Meghdadi e Mohammad Baba Ali. Secondo la HRANA, Meysam Chanbari aveva 17 anni al momento del presunto reato.

Un prigioniero è stato impiccato in pubblico in Piazza Kozehgari a Shiraz, dove altri due prigionieri sono stati impiccati il 13 febbraio, ha reso noto l’agenzia di stampa Mehr. Il prigioniero, che è stato identificato come A. Z., era stato condannato per rapina a mano armata e omicidio ed era in prigione dal dicembre 2011. Un altro prigioniero è stato condannato all’amputazione di una mano e di un piede per le stesse imputazioni.

Un’altra impiccagione pubblica si è svolta nella città di Khoy, nella Provincia dell’Azerbaijan Occidentale, ha riferito la televisione statale IRIB. Il prigioniero, che non è stato identificato per nome, era stato condannato per omicidio e stupro.

Altri quattro detenuti sono stati impiccati in tre diverse prigioni della Provincia di Gilan, ha riportato il sito ufficiale della magistratura iraniana. Due di loro, identificati come M. R. e M. P., erano stati condannati per omicidio e sono stati impiccati nella prigione centrale di Rasht. Gli altri due, identificati come F. A. e S. M., accusati di traffico di 2 chili di eroina e 2.880 grammi di crack, sono stati impiccati rispettivamente nelle carceri di Roudbar e Somesara.

Il 18 febbraio venti prigionieri sono stati impiccati in quattro diverse città iraniane.

Otto di loro sono stati giustiziati nel carcere di Ghezel Hesar a Karaj, ha riferito la Human Rights Activists News Agency (HRANA). Sono stati identificati come: Ali Asghar Khodadust,36; Ali Zarpoush, 29; Ali Afkhami, 22; Adel Karami, 30; Morteza Letafat, 33; Mohammad Khaleghi, 33; Ali Dabirian, 35; Ali Asghar Kian, 41.

Altri quattro prigionieri sono stati impiccati nella prigione di Kerman, ha riportato la FARS. La partecipazione al traffico di 703 chili e 250 grammi di oppio era l’accusa per due dei giustiziati. Il terzo e il quarto sono stati accusati, rispettivamente, di detenzione e spaccio di 22 chili e 300 grammi di eroina e di possesso e traffico di 1.300 grammi di eroina. Tutti e quattro erano stati condannati a morte dal Tribunale Rivoluzionario di Kerman.

L’agenzia di stampa FARS ha anche riferito dell’esecuzione di tre detenuti nel carcere di Qazvin. Secondo questa notizia, Hussein Lotfi Khesal, Jalal Telim Khani e Mahmoud Husseini erano stati condannati a morte dal Tribunale Rivoluzionario per traffico di droga. Altri cinque prigionieri sono stati giustiziati a Bandar Abbas, secondo il Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana (CNRI).

Il 15 febbraio due uomini sono stati impiccati in pubblico nella città di Karaj, dopo essere stati riconosciuti colpevoli di stupro, sequestro e rapina a mano armata. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa ufficiale Fars, che ha identificato i due giustiziati come “A. R.” (23 anni) e “N. J.” (37), la cui esecuzione ha avuto luogo alle 7 di mattina.

Organi di informazione locali hanno identificato i due uomini come “Nematollah Jazaei” e “Abolfazl Rezaei”.

Secondo il sito informativo Dana News, uno dei prigionieri poco prima di essere impiccato ha invocato il nome di Dio e chiesto perdono.

Il 13 febbraio due prigionieri sono stati impiccati nel carcere Vakil Abad di Mashhad, ha riferito la Human Rights Activists News Agency (HRANA). Erano stati condannati per omicidio, mentre alcune fonti hanno detto che avevano commesso i loro crimini quando erano minorenni. Uno di loro ha commesso il reato 6 anni prima e l’altro 7 anni prima. Da quel momento sono stati sempre detenuti.

Per saperne di piu’ : https://www.ncr-iran.org/en/

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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