Dopo la fuga di talenti, la Serie A potrebbe tornare ad annoverare stelle di prim’ordine. Questo calciomercato sta regalando numerose sorprese, con gli arrivi di Higuain, Tevez e Mario Gomez, sinonimi di una rinascita economica scaturita da giuste strategie.

Calciomercato

 

Le sentenze erano arrivate implacabili alla vigilia della scorsa stagione: il calcio italiano era dato per morto, i talenti scarseggiavano, e i campioni continuavano a snobbare quello che, una volta, aveva ottenuto la nomina di “campionato più difficile al mondo”. La difficoltà, forse, non è andata a scemare, ma il fascino, quello sì, l’aveva quasi del tutto perso. E forse proprio quel rifocillamento di cassa, causato dalla fuga di talenti, avrebbe permesso alle società del nostro campionato di riacquistare quel prestigio perduto, rinforzandosi alla grande.

Il calciomercato di questa bollente estate ha visto, in ogni caso, la partenza di “player” eccellenti: dopo Lavezzi, anche Cavani ha deciso di cambiare aria, con la medesima destinazione del funambolo argentino e qualche milioncino in più nelle casse del club partenopeo; il PSG ha poi continuato la sua operazione di saccheggio del nostro campionato, andando a prendere anche Marquinhos, ma alla fine le plusvalenze stanno dando ragione ai nostri club. Dopo stagioni di sofferenze, la maturazione di campioni in erba e non ha permesso alle casse societarie di “respirare”, permettendo massicci interventi sul mercato.

Il Napoli è l’esempio vivente di tale filosofia: dopo aver gestito oculatamente le sessioni di mercato negli anni precedenti (tanto da permettere a qualche tifoso partenopeo di inveire sul proprio presidente, contestandolo di “taccagneria” o “mangiasoldi”, per usare degli eufemismi), Aurelio De Laurentiis ha deciso di fare le cose in grande, anche per partire alla grande con il nuovo ciclo firmato Rafa Benitez. Come ogni nuovo ciclo, infatti, bisogna prevedere possibili intoppi iniziali, derivati dall’ancora scarsa amalgama tra gli elementi della squadra. Ma l’arrivo dei vari Mertens, Callejon, Rafael e Raul Albiol ha fatto solo d’antipasto; dopo l’addio di Cavani, il primo piatto è stato servito in pompa magna, con l’approdo di un calciatore come Higuain sotto l’ombra del Vesuvio.

E se il Napoli sta campando ancora di rendita sulle enormi plusvalenze arrivate dalle cessioni di Lavezzi e Cavani, più la pioggia di milioni giunta con l’approdo in Champions, la Juventus sta comunque provando ad acquisire una caratura maggiormente europea, per provare ad imporsi anche in Europa, dopo aver dominato per due anni di fila in patria. L’approdo di Tevez e Llorente ha entusiasmato i tifosi bianconeri, ma ciò potrebbe comportare l’addio di almeno due degli attuali attaccanti presenti nella rosa della Vecchia Signora, che comunque hanno tutti ben figurato, se si escludono le debacle di Bendtner e Anelka.

Anche la Fiorentina ha deciso di fare le cose in grande: la cessione di Jovetic ha permesso l’arrivo di nuovi innesti, tra cui quello prestigiosissimo di Mario Gomez e quello, passato ingiustamente inosservato, di Massimo Ambrosini. Alla viola, però, manca qualcosa da registrare in difesa, ma c’è ancora tempo per sistemare gli ultimi dettagli. La Roma ha invece puntato su Strootman, asso del PSV, ma la cessione proficua di Marquinhos e quella, quasi certa, di Osvaldo, lasciano intravedere nuovi acquisti roboanti all’orizzonte.

Anche quest’anno, quindi, i top player sono “scappati” dalla Serie A, ma i notevoli ingressi economici hanno permesso ai grandi club di reinvestire nell’immediato e puntare sulla qualità e sull’esperienza europea, regalando parzialmente al nostro campionato quel prestigio che, ormai, sembrava perduto. Bisogna però annotare che gli unici motivi ad aver spinto i campioni a tornare in Italia sono quelli rappresentati dal danaro; non è, quindi, una questione di prestigio o di bellezza del nostro campionato, ma solo di soldi. È forse triste, ma è già qualcosa.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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