Scopri come l’autotrapianto capelli risolve in modo permanente la calvizie grazie a metodiche avanzate e un recupero rapido.
L’autotrapianto di capelli è, a oggi, l’unica soluzione chirurgica in grado di risolvere definitivamente la calvizie androgenetica, sia maschile che femminile, offrendo un risultato estetico naturale e duraturo.
L’intervento consiste nel trasferimento di unità follicolari da aree del cuoio capelluto non soggette alla caduta (la zona donatrice, tipicamente la nuca e i lati della testa) verso le zone diradate o calve (la zona ricevente).
Il successo del trapianto si basa sulla genetica: i follicoli prelevati dalla nuca sono geneticamente resistenti all’azione degli ormoni che causano la calvizie e mantengono questa resistenza anche una volta impiantati nella nuova sede.
Le due tecniche principali: FUE e FUT
Il mondo dell’autotrapianto capelli si è evoluto attorno a due metodologie principali, che si distinguono per la modalità di prelievo delle unità follicolari: la FUE e la FUT.
La tecnica FUE (Follicular Unit Extraction) è la metodologia più moderna e diffusa. Essa prevede l’estrazione delle singole unità follicolari, composte da 1 a 4 capelli ciascuna, utilizzando uno strumento cilindrico chiamato micro-punch di diametro millimetrico. Questa estrazione “uno per uno” riduce al minimo il trauma e, soprattutto, non lascia cicatrici lineari visibili nella zona donatrice, ma solo piccole micro-cicatrici puntiformi che sono difficilmente percepibili anche con i capelli corti. Il recupero post-operatorio dell’area donatrice è molto rapido, e il paziente può riprendere le normali attività in tempi brevi.
La tecnica FUT (Follicular Unit Transplantation), nota anche come tecnica “Strip”, è più datata ma ancora utilizzata per casi specifici o per la sua efficacia in trapianti su aree molto estese. Questo metodo consiste nell’asportazione chirurgica di una sottile striscia di cuoio capelluto dalla zona donatrice. La striscia viene poi sezionata in singole unità follicolari da un team specializzato, che saranno successivamente impiantate. Il vantaggio della FUT è la possibilità di ottenere un numero elevato di innesti in una singola sessione e, in alcuni contesti, un costo chirurgico inferiore. Lo svantaggio principale è la presenza di una cicatrice lineare nella zona donatrice che richiede di mantenere i capelli più lunghi per essere coperta.
La scelta tra FUE e FUT dipende da fattori come l’estensione della calvizie, la densità dell’area donatrice e l’abitudine del paziente a portare i capelli corti. La valutazione preliminare con lo specialista è cruciale.
Il processo chirurgico e l’impianto
Indipendentemente dalla tecnica di prelievo, l’autotrapianto è un intervento chirurgico eseguito in regime ambulatoriale, solitamente sotto anestesia locale con eventuale sedazione, rendendolo di fatto indolore per il paziente. Una volta estratte, le unità follicolari vengono conservate in soluzioni specifiche per massimizzare la loro vitalità.
La fase successiva è l’impianto, dove il chirurgo pratica minuscole incisioni nella zona ricevente, prestando la massima attenzione all’inclinazione e alla direzione naturale di crescita dei capelli. Questo passaggio è determinante per garantire un risultato estetico naturale e una corretta densità, soprattutto lungo l’attaccatura frontale. La durata dell’intervento è variabile, spesso estendendosi dalle quattro alle otto ore, in base al numero di innesti necessari.
Il recupero e i tempi di ricrescita
La ripresa dell’attività lavorativa può avvenire già il giorno successivo all’intervento, mentre l’attività fisica va ripresa gradualmente dopo circa una settimana. È fondamentale seguire attentamente le istruzioni post-operatorie, in particolare riguardo ai lavaggi e alla posizione da mantenere durante il sonno nei primi giorni.
Il risultato non è immediato e richiede pazienza. Nei primi mesi si verifica il fenomeno dello “shock loss”, una caduta temporanea dei capelli trapiantati; è un processo normale che indica l’inizio del ciclo di ricrescita. La nuova crescita inizia tipicamente dopo il terzo o quarto mese. L’aspetto si consolida gradualmente: i primi miglioramenti significativi si notano tra i sei e i nove mesi, mentre il risultato finale in termini di densità, lunghezza e maturità dei capelli si apprezza solo dopo 12-18 mesi.
È un risultato che, una volta raggiunto, è considerato permanente, anche se il chirurgo può raccomandare terapie farmacologiche di supporto per stabilizzare i capelli nativi rimasti nelle aree non trattate.
Foto di Ryan McGuire da Pixabay

