Arte e Cultura

Giuliano Crupi «vorrei collaborare con Niccolò Fabi»

Giuliano Crupi è un raffinato cantautore che, con i suoi singoli, si sta facendo notare nel panorama musicale.

Da qualche giorno è uscito “L’Amore è inopportuno”, l’ultimo lavoro di Giuliano Crupi. Un brano dedicato alle mille sfaccettature dell’amore, una canzone che ognuno può fare sua. Il videoclip che accompagna questo nuovo singolo celebra l’importanza della donazione di sangue.

Lo abbiamo incontrato per saperne di più.

“L’Amore è inopportuno”: che significato attribuisci a questo singolo?

Come ogni canzone che mi rappresenta, anche questa contiene molteplici messaggi e significati diretti e indiretti, contiene quello che ogni ascoltatore vuole vederci e trovarci: infiniti sotto-testi e vissuti, infinite possibilità. Io volevo semplicemente esprimere la mia visione dell’Amore, o almeno una parte di essa: il concetto anacronistico di un Amore così lontano dai nostri tempi moderni, così pieni di strategie, di non detti, di distanza, di superficie, di contatti mancati. Il mio è un tentativo di rimettere al centro della nostra esistenza l’Amore disinteressato e irrazionale, quello che dona senza pretendere, che dona per desiderio profondo e sentito di farlo, che si tratti di amore di coppia, di amicizia, materno, paterno, verso la natura, verso gli altri esseri umani. 

I tuoi brani hanno sempre un messaggio. Le parole si piegano alle necessità melodiche. Quanto conta per Giuliano Crupi raccontarti e, soprattutto, in che modo incastri le musiche alle parole?

Melodia, armonia e parole si incastrano e si alimentano vicendevolmente. Insieme devono viaggiare nella stessa direzione, prendere o perdere lo stesso treno, imbarcarsi sulla medesima nave o volare sullo stesso aereo in ritardo. L’importante è che siano insieme, che cooperino e che, si, sbaglino anche insieme. Raccontarmi e raccontare quello che passa per la mia esperienza e le mie emozioni è una necessità, una necessità che sento molto spirituale. La musica è il veicolo più importante che ho a mia disposizione per aiutare gli altri.

Tra le molte esperienze fatte, ce n’è una in particolare che porti nel cuore?

Molto difficile individuarne solo una, ma sicuramente, per restare sul presente, porto e porterò per sempre nel cuore il live dello scorso 14 Aprile al Lian Club di Roma in cui ho presentato, appunto, il mio nuovo singolo, accompagnato dal mio produttore artistico Francesco Valente e preceduto da tanti amici special guest talentuosi. Peraltro, oltre ad avere tanti affetti intorno a me, ho avuto per la prima volta a un mio concerto, tra il pubblico, mio nipote Manuel (il protagonista del videoclip di un altro mio singolo, “Come i bimbi fra le onde”) che ha reso tutto veramente perfetto e indimenticabile.

Con quale artista ti piacerebbe collaborare in futuro e perché?

Senza ombra di dubbio con Niccolò Fabi. Lui è la mia guida spirituale e musicale. Ogni volta che ho qualche dubbio, perplessità o paura, scelgo una sua canzone, lo sento vicino al mio sentire e non mi sento più solo. Spero che si possa concretizzare e, spero allo stesso tempo, che la mia musica possa avere su qualcuno, fosse anche solo uno, lo stesso effetto che la musica di Niccolò ha su di me.

La tua definizione di arte?

La definisco brevemente proprio con una citazione di Niccolò, tratta dalla sua canzone Scotta: “l’arte non è una posa, ma resistenza alla mano che ti affoga”.

Dopo il live al Lian Club per presentare “L’Amore è inopportuno”, dove ti potremo ascoltare dal vivo?

Stiamo pian piano e con fatica costruendo un percorso di date che spero possano uscire presto.

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