Intervista a Alessandro Liberini: “Qualcosa cambierà”
Disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming “Qualcosa cambierà”, il nuovo singolo di Alessandro Liberini.
“Qualcosa cambierà” è un brano energico di denuncia e speranza che non ha la pretesa di essere una guida, un manuale del buon abitante del mondo. È un concetto che è insito in ognuno di noi, almeno in ognuno di quelli che pensa ci sia sempre modo di poter fare in meglio, partendo da sé stessi per arrivare a una collettività. È un pezzo rock pop diretto, come le parole che accompagnano la musica. Potrebbe sembrare un brano nato in questo periodo, ma la sua stesura precede la pandemia.
In un mondo di gente pronta a puntare il dito, a giudicare e condannare, spesso ci si dimentica di guardarsi intorno, o ancora meglio allo specchio. I grandi cambiamenti sono la somma di tante piccole cose, e cambiare sé stessi, ciò che ci circonda, è un punto d’inizio per rendere questo mondo un posto migliore in cui vivere … “qualcosa da cambiare , migliorare , basta farlo intorno a sè” (cit.).
Qual è stato il momento in cui hai capito che era ora di dar vita al tuo progetto musicale?
Dal momento in cui ho cominciato a scrivere e ho condiviso le mie canzoni, ho visto che c’erano persone che si riconoscevano nei miei testi. Quello è stato l’input e il motivo che anche oggi mi dà la motivazione e voglia di fare musica.
Come senti di essere evoluto da quando hai cominciato a fare musica ad oggi?
Quando scrivo oggi ho più consapevolezza, ho imparato a calibrare meglio le mie capacità di scrittura alle mie potenzialità e limiti.
In che modo il brano “Qualcosa cambierà” è rappresentativo della tua persona?
Rappresenta una bella versione di me, una mia “parte migliore”. Nel testo ho racchiuso e concentrato tutti quelli che reputo buoni propositi, ideali e pensieri positivi.
Che musica stai ascoltando in questo periodo?
Cerco di ascoltare dalle radio e tv quanto di più moderno ci viene proposto, perché sono curioso e mi piace variare. Al tempo stesso continuo ad ascoltare rock americano ed inglese degli anni 90 e 2000, senza trascurare il nostro cantautorato.
C’è un artista con cui vorresti condividere il palco?
Emma Marrone, che da sempre mi ricorda una mia “versione al femminile”.