Cronaca

A Natale Vuoi… parte 2

Qual è il desiderio che più di ogni altro alberga nel cuore delle persone disabili? La libertà. Esattamente come noi, le persone disabili desiderano essere liberi di essere come sono.

A Natale Vuoi… parte 1. Settimana scorsa abbiamo fatto un parallelo tra i desideri che in questo momento storico sono presenti nel cuore di ognuno di noi ed abbiamo notato che sono gli stessi desideri che ogni giorno, ogni anno ed in ogni circostanza una persona disabile prova.

Sono desideri legati alla necessità di libertà, di poter decidere quando e dove andare senza condizionamenti. Di poter decidere con chi uscire la sera, a che concerto andare o in che locale trascorrere la serata. Queste cose normali che ci stanno limitando creano paura, sofferenza e ansia. Non sarà che impareremo ad essere più tolleranti verso chi non può mai scegliere, verso chi costantemente si vede la propria libertà limitata da barriere fisiche, sociali e umane?

Spero vivamente che questo Natale porti un pò di consapevolezza verso che governa ed amministra il nostro paese, valutando con onestà quanto c’è ancora da fare in termini sociali verso l’accettazione (prima) e l’inclusione (poi) delle persone disabili.

In questi giorni una delle notizie più belle per gli amanti delle definizioni e dei vocabolari, come me, è stata l’aggiunta del termine abilismo come neologismo moderno all’interno del Dizionario Treccani. La definizione che usa  è la seguente:

L’abilismo è l’atteggiamento discriminatorio nei confronti delle persone con disabilità

La definizione è quella data nel 2019 da Sofia Righetti durante un’intervista che le venne fatta dal Corriere della Sera. Sofia, attivista disabile, rivendica da sempre la libertà di essere disabili in un mondo dove regna l’abilismo, discriminando di fatto chi non lo è.

Le argomentazioni dei Disability Studies e le voci sempre più forti delle persone non conformi che vengono giudicate senza appello da una società che discrimina tutto ciò che è diverso, stanno portando ad una nuova coscienza sociale che solo attraverso una vera e profonda analisi potrà proiettarsi nel futuro abbattendo quelle resistenze che ancora perdurano ma che appaiono sempre più vecchie e anacronistiche.

Emanuela Fatilli

Emanuela Fatilli nata a Busto Arsizio dove tutt'ora vive, nel 1973 é sposata e madre di due figli Giovanni e Giacomo. Lavora presso l'ospedale di Magenta dal 1996 in qualità di Tecnico di Radiologia. Ha pubblicato il suo primo libro, " La casa infestata che non c'era l'albergo aperto", nell'ottobre del 2018 per la casa editrice milanese "Excogita ". Da settembre 2019 collabora con la WebRadio SenzaBarcode come speaker e autore per il programma Disabilità e Benessere.

2 pensieri riguardo “A Natale Vuoi… parte 2

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