Sul web si registrano sempre le nuove tendenze, quelle che salgono a fronte di altre che scendono: un esercizio senza dubbio interessante, utile a far capire dove sta andando il paese.

Negli ultimi mesi poi, a causa dell’emergenza Covid, tutto ciò che è transitato online ha avuto un risalto maggiore: inevitabile, ecco perché diventa ancor più interessante analizzare ciò che sta emergendo in questa fase storica. Tra le necessità che rappresentano trend in crescita c’è l’esigenza di vendere auto incidentate: un problema che poi è comune a molti e che può capitare a chiunque.

Un semplice tamponamento dal quale si esce, fortunatamente, illesi, ma a seguito del quale la propria auto risulti essere da buttare. Ecco, molti italiani cercano ora in rete soluzioni a questa problematica.

Le soluzioni per vendere un’auto incidentata

Soluzioni che oggi non mancano e che hanno le fattezze dei servizi compro auto incidentate: su tutto il territorio stanno spuntando come funghi contribuendo a dare frizzantezza al mercato delle vetture, non propriamente in salute. Anche a Roma è possibile trovare intermediari che svolgono in modo professionale il servizio di acquisto vetture sinistrare, come ad esempio www.autosinistrate24.it/compro-auto-incidentate-a-roma.

Un mondo piuttosto vasto all’interno del quale, al fianco di queste realtà professionali, hanno visto la luce intermediari un po’ improvvisati, spesso persone fisiche che per arrotondare si dedicano a questa attività, acquistando auto non più funzionanti a prezzi bassi per andare poi a rivendere i pezzi di ricambio.

Come funziona questo mercato

Perché è questa la fine che solitamente fanno le vetture incidentate acquistate: utilizzate sul mercato delle parti di ricambio o, in alternativa, aggiustate e reimmesse sul mercato, italiano ma soprattutto estero (e perlopiù nell’est Europa); questi interlocutori hanno spesso contatti diretti con officine, per riparare macchine in continuazione.

Come in tutte le compravendite, a prescindere dal settore, esistono anche interlocutori non onesti. È bene tutelarsi, accertandosi che si stai trattando con un soggetto pulito: meglio se una azienda con partita iva, che fa questo a livello professionale. In caso contrario è bene chiedere il codice fiscale dell’interlocutore ed una carta di identità, vale a dire tutti i documenti che serviranno poi per il passaggio di proprietà.

Per il pagamento poi, da prediligere metodi sicuri; contanti nei limiti stabiliti dalla legge e da versare subito in banca, per assicurarsi che non siano falsi; assegno circolare può essere una garanzia; attenzione invece ai bonifici ordinari, che richiedono 48 ore per essere accreditati. Meglio, se si opta per questa tipologia di pagamento, puntare su bonifico istantaneo; che costa qualche euro ma offre garanzie evidenti.

Foto di teetasse da Pixabay

By SenzaBarcode Redazione

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