Roma, Milano, Torino e altre città italiane domani, 25 ottobre, saranno paralizzate. I motivi spiegati da Roberto Betti, RSU a Roma e dirigente nazionale SgB.

Lo sciopero generale del 25 ottobre non riguarda solo Roma, bene lo spiega Roberto Betti, RSU SgB (sindacato generale di base), che allarga il focus verso lo sciopero indetto nell’estate, quando l’Italia era a trazione giallo verde, ma oggi ancora necessario.

“Il tanto osannato “cambiamento” del governo giallo-verde non solo non c’è stato, ma i lavoratori ed i settori popolari rischiano di vedere peggiorare le proprie condizioni di vita e di lavoro”. Cominciava così il comunicato di SgB, pubblicato ad agosto 2019. “Il caos prodotto dai continui botta e risposta ad uso mediatico fra i due partiti di maggioranza e la massiccia dose di propaganda con la quale affrontano ogni questione sul tappeto, ha fra i suoi obbiettivi quello di nascondere la realtà”.

La mancanza di risposte, concrete, e fatti, applicati, inducono sindacati e lavoratori a continuare sulla stessa strada. E sempre utile ricordare – come lo rammentava Stefano Fassina ieri, 23 ottobre – che sicuramente l’utenza si trova a vivere un forte disagio in un giorno di sciopero generale, ma i lavoratori rinunciano ad un giorno di salario.

Roberto Betti al microfono di #WebRadioSenzaBarcode

“Al centro della nostra rivendicazione generale c’è certamente la manovra economico finanziaria che ci si appresta a varare… Ovviamente a questo si uniscono una serie di problemi specifici della città di Roma…”

Infatti Milano, Torino, Firenze, Roma, Napoli, palermo e Catania, tutte le città in sciopero. A causa delle limitazioni al diritto di sciopero si è stati costretti ad individuare nella giornata di domani, 25 ottobre, il omento unico dello sciopero. Ecco perché i punti d’incontro sono diversi: troveremo Roberto Betti davanti al Ministero dell’Economia, a Roma, in via XX Settembre, dalle 9.

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By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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