Nail Art, frese, lime, gel, acrilico e lampade. La cura delle mani, i falsi miti e le leggende, ne parliamo con l’Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia.

Alla Fiera di Roma, dal 2 al 4 febbraio per International Estetica, troviamo anche AIDECO, l’Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia. A loro rivolgiamo alcune domande per fare chiarezza nel mondo della Nail Art.

Domanda:“Non mettere cose strane sulle unghie che poi non respirano”

è una delle più frequenti affermazioni che si sentono ripetere le persone che curano l’aspetto estetico delle proprie mani con smalti semipermanenti, gel, o prodotti acrilici. Ma qual è la verità?”

Risposta: “Come per tutte le affermazioni, il “buon senso” dovrebbe fare la differenza. Le unghie sono un fondamentale e bellissimo annesso della pelle e pertanto da rispettare nella sua fisiologia. La cosiddetta “corneificazione” che le rende rigide, dure e pertanto adatte alla protezione delle appendici delle dita. Questa peculiarità rende ragione della loro resistenza. Unghie sane (e pelle sana) consentono l’applicazione dei prodotti a norma, sicuri e soprattutto bene utilizzati. La qualifica professionale di chi opera sulle nostre unghie è essenziale.

Riguardo alla “respirazione”, non è considerabile attiva… ma passiva, ovvero anche le unghie vanno incontro a traspirazione, detta tecnicamente TOWL (Trans Onychial Water Loss) mediamente si aggira al 5-10%. Smalto tradizionale, semipermanente o permanente interagiscono con questo parametro ma, in condizione di benessere ungueale, senza necessariamente per questo arrecando danni. Sicuramente è auspicabile per un buon manicure/pedicure progettare pause tra un’applicazione e l’altra.

D: Onicotecniche esperte, ambiziose victims tutorial

attestati fasulli, anni di studio, prestigiosi saloni o servizio a domicilio. Forse bisogna fare un po’ di ordine nel mondo del Nail Art?

R: Sicuramente sì. L’avvento dell’eccessiva “unghia-mania” ha determinato molta confusione nel settore. L’estetista qualificata che ha seguito corsi specifici (e soprattutto accreditati, non quelli di un solo giorno…) è la figura professionale adeguata per eseguire questi trattamenti unghie. Il fai da te, l’approssimazione e l’improvvisazione dovrebbero essere evitati da chi davvero vuole perseguire il benessere di questo annesso cutaneo. Conoscendo le basi della fisiologia della pelle, scegliendo con attenzione il tipo di trattamento giusto da eseguire sul singolo cliente e applicando nel modo corretto i prodotti… prima si opera nel rispetto della salute e poi eventualmente seguendo la vena artistica…

D: Onicomicosi e onicodistrofia, come fare prevenzione alle mani e ai piedi?

La prevenzione inizia dall’igiene, sia nel centro estetico che a casa. Sembra banale, ma non lo è.

Effettuare la detersione mani e piedi con prodotti delicati ed eudermici, provvedere all’igiene del “sottounghia”, anche con lo smalto applicato (che se non trasparente…non consente di verificare cosa c’è sotto…), evitare i “ritocchi” di smalto (preferire rimozione e riapplicazione), ripulire bene i residui post limatura, evitare di tagliare o respingere le cuticole (prossimale e laterali), applicare costantemente idratanti e protettivi post detersione, sono comportamenti alla base del benessere delle unghie.

In presenza di eventuali alterazioni, l’operatore dovrà immediatamente segnalare la presenza di anomalie ungueali al cliente e consigliare di effettuare una visita dermatologica il prima possibile.

Manicure e pedicure sono i trattamenti estetici dedicati alla salute ed alla bellezza delle unghie. Se ben eseguiti in tutte le fasi e con prodotti sicuri/controllati, non devono arrecare danni alla fisiologia ungueale né aumentare direttamente la probabilità di insorgenza di onicomicosi o onicodistrofie.

Foto dal web.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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