Amusement Show “manca analisi su gioco online”
Amusement Show: lanciato uno studio per conoscere il settore del gioco e i suoi utenti.
La fiera Enada- Amusement Show, che si è tenuta a Roma tra il 16 ed il 18 ottobre, ha rappresentato un’eccezionale occasione di ritrovo, incontro e riflessione tra tutti gli operatori del settore, in merito alla situazione del gioco in Italia. Pur associati da un evento fieristico unico, i settori dell’intrattenimento con e senza vincite in denaro, si mantengono separati e con caratteristiche piuttosto distinte.
Diversi i rappresentanti delle Associazioni del settore che hanno sottolineato come vi sia una sostanziale ignoranza della politica rispetto alle caratteristiche e alle diverse articolazioni del comparto. Spesso, le iniziative prese dal legislatore e dalle amministrazioni locali hanno confuso il gioco di intrattenimento con il fenomeno della ludopatia, spianando la strada a politiche proibizionistiche o a scelte non ragionate che hanno messo in crisi numerosi imprenditori del mercato.
Il presidente di Sapar, Raffaele Curcio, ha dichiarato che ora più che mai è importante capire quali siano le intenzioni dell’attuale governo nei confronti del settore
L’impressione è che manchi un’analisi approfondita del fenomeno, e che gli apparecchi di gioco siano diventati il capro espiatorio per tutti i problemi del mercato. Da un lato infatti si promuovono iniziative di limitazione dell’offerta, con distanziometri e riduzioni degli orari di funzionamento e dall’altra si aumenta il Preu sugli stessi apparecchi, rendendo praticamente impossibile la sopravvivenza di tante imprese. La filiera del settore ne risulta gravemente danneggiata, e non si è a conoscenza di quali siano gli effetti positivi ottenuti nel campo della tutela dei cittadini, perché mancano dati certi e studi sistematici.
Per quanto riguarda il gioco online, il blocco della pubblicità previsto dal decreto dignità potrebbe avere come esisto quello di spingere i giocatori verso tipi di offerta non regolari e autorizzati. Infatti, in assenza di iniziative promozionali che hanno anche uno scopo informativo, sarà molto più difficile per un potenziale scommettitore saper distinguere tra i casinò con licenza AAMS come quelli che si trovano descritti su Nuovicasino.it, da pagine web gestite da operatori non legali e quindi anche non sicuri.
Per avere quindi dati chiari e una conoscenza di un fenomeno dinamico ed in costante cambiamento
il Consorzio Fee e Sapar hanno commissionato all’Università Roma Tre un’indagine il cui oggetto sarà lo “Studio di motivazioni e atteggiamenti” dei giocatori nell’approccio alle ticket redemption. Come spiegato dalla Professoressa Maria Francesca Renzi, l’indagine partirà nei prossimi giorni e si concentrerà sulla valutazione del comportamento dei giocatori e delle loro attitudini in modo da poter comprendere se a partire dall’amusement possano svilupparsi comportamenti connessi con l’azzardopatia. Lo studio verrà condotto da un gruppo interdisciplinare e prevedrà 3 fasi distinte per una durata totale di 6 mesi.
Come ha sottolineato la professoressa Renzi, la conoscenza dei punti critici di una determinata materia è la base fondamentale da cui partire per poterla disciplinare o regolamentare, in modo adeguato.
Molti operatori del settore del gioco auspicavano la presenza di numerosi rappresentanti della politica ai diversi convegni tenutisi durante la tre giorni dedicata al gioco, invece la politica è stata piuttosto assente ai tavoli di confronto. Molti dei rappresentanti invitati, infatti, non si sono presentati all’appuntamento, perdendo l’opportunità unica di acquisire una conoscenza diretta del settore e di poter comprendere ed approfondire la ragioni degli operatori.