Anna Freud. Un desiderio insaziabile di vacanze di Roberta Calandra. Al Teatro Palladium di Roma dal 17 al 19 marzo 2016 con Stefania Barca, la partecipazione di Gianni Olivieri e la regia di Edoardo Siravo

Anna Freud visse con Dorothy Tiffany Burlingham per 54 anni, e abitando con lei e i suoi figli diede vita a una ‘famiglia di fatto’ ante litteram. Questa è la sua storia. Vincitore nel 2010 del Premio Tragos, Anna Freud. Un desiderio insaziabile di vacanze di Roberta Calandra torna in scena al Teatro Palladium di Roma dal 17 al 19 marzo 2016 con l’interpretazione di Stefania Barca, la partecipazione di Gianni Olivieri e la regia di Edoardo Siravo. Una scelta che cade in un momento di grande rivincita della psicanalisi, nella ‘guerra delle terapie’ degli ultimi decenni. Lo ha sottolineato da poco The Guardian, rilanciato da Internazionale e ANSA.

Anna FreudLe due donne si occuparono insieme di bambini orfani e traumatizzati, fondando asili e orfanotrofi in diversi continenti. Eppure lei continuava a sentirsi come una donna che non sa fare abbastanza. Avrebbe dovuto nascere maschio. E invece fu Minerva, “uscita dalla testa di Giove”. Era la sesta figlia di Sigmund Freud. Ma mentre le sue sorelle pensavano al matrimonio, lei inventava la psicanalisi infantile.

 

“Anna e Dorothy hanno vissuto insieme per tutta la vita” – dichiara l’autrice – “occupandosi di bambini senza famiglia in tutto il mondo. E Anna, elaborando gli spunti teorici di suo padre, ha fondato ufficialmente gli studi di psicoanalisi infantile. Le due amiche vivevano con i figli di Dorothy, sottratti ad un padre psicopatico e violento che finì per suicidarsi. Il dibattito nazionale sui diritti civili – prima ancora dei suoi esiti parziali – è stato segnato, in modo mortificante, dal pregiudizio, dal luogo comune e dall’ignoranza. Le identità personali, soprattutto sotto il punto di vista delle scelte affettive e sessuali sono quanto di più delicato, misterioso e soggettivo si possa pensare. L’amore prende mille forme, ma può conservare intatto il suo nome. Anna e Dorothy non hanno lasciato una testimonianza esplicita sulla loro scelta affettiva. Ma vivere insieme un’esistenza, salvare migliaia di vite e scegliere di venire cremate in medesima urna qualcosa significa. Lo stesso Sigmund definiva Anna ‘ben sistemata’, e Dorothy, grazie alla sua amicizia con l’ambasciata americana, contribuì a salvare tutta la famiglia Freud dalla persecuzione nazista. Questo ha permesso a migliaia di bambini soli, malati, psicologicamente instabili di trovare asilo e sostegno, fino a riconquistare quella normalità che la guerra e le circostanze della vita avevano loro negato. Mi sembra un momento particolarmente felice e adatto per raccontare questa storia.”

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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