CasaPound ha partecipato al corteo per la chiusura del Centro Enea

Riceviamo e pubblichiamo

Si è appena concluso il corteo cittadino partito da Piazza Ormea, a Roma, per chiedere la chiusura del Centro Enea. In piazza sono scese alcune centinaia di cittadini del quartiere. Alla manifestazione, accanto al Comitato Fenix 13, ha aderito anche CasaPound Italia. “Oggi eravamo in piazza – ha dichiarato Davide Di Stefano, di Cpi – per chiedere la chiusura del Centro Enea, che ospita centinaia di immigrati a nostre spese. Le nostre strutture e i nostri soldi devono essere impiegati per i nostri servizi, per le nostre scuole, per i nostri anziani. Non possiamo tollerare che un altro quartiere di Roma venga trasformato in una zona di non diritto in cui gli italiani e i romani finiscono per diventare estranei in casa propria”.

Per l’esponente di CasaPound, “ci troviamo di fronte a un’altra periferia abbandonata a se stessa in cui il Comune di Roma e il ministero degli Interni preferiscono riversare milioni di euro su un centro immigrati, anziché nei servizi ai cittadini. Nel 2013 sono stati spesi 4 milioni di euro. Davvero pensiamo che nel quartiere non ci sia altro modo di spendere tutti questi soldi, magari in favore di chi vive su questa terra da generazione anziché esserne un ospite più o meno temporaneo?”.

By SenzaBarcode Redazione

Siamo in giro dal 2012 per raccontare storie vere, libere da condizionamenti. Anche se l’associazione che ci ha fatto nascere ha chiuso nel 2019, la nostra voce è più viva che mai: informiamo su cronaca, politica, cultura, società attraverso un magazine online e una web radio sempre attiva. La WebRadio SenzaBarcode, online dal 14 ottobre 2019, è la nostra voce in più: rubriche, interviste, approfondimenti audio per chi vuole saperne di più. Non rappresentiamo schieramenti: raccontiamo da una prospettiva libera, aperta e pluralista. Il nostro obiettivo? Offrire informazione indipendente, guidata da passione e curiosità.

Cosa ne pensi?

error: Condividi, non copiare!