Cronaca

Da Centro Carni a Mafia Capitale, magagne alla romana

Intervista a Marcello De Vito su Centro Carni, uno dei massimi inciuci alla romana. Si parla anche di vecchie interrogazioni, accesso agli atti e Mafia Capitale.

Centro Carni è uno degli esempi di questo periodo romano, c’è proprio tutto: soldi, AMA, continuità delle Amministrazioni, il Movimento 5 Stelle che ci vuole vedere chiaro, l’Assemblea Capitolina che vota a favore delle soluzioni non ottimali per i soliti “sfigati” cittadini romani, vittime di inciuci noti a tutti ma che si mette in piazza solo al momento opportuno e col dovuto guadagno. Il mio sarcasmo è giustificato, quantomeno comprensibile, dati i fatti che vanno peggiorando e tingendosi di giallo ogni giorno di più.

La “questione” Centro Carni è precedente allo scandalo Terra di mezzo o Mafia Capitale che dir si voglia, anche precedente all’Amministrazione Marino, dobbiamo andare indietro sino al 2010. Per riepilogare velocemente cominciamo dal 24 novembre 2014 quando la Capigruppo (riunione dei capigruppo) decide di mettere al primo punto degli ordini del giorno  la proposta n. 178/2014.  che cita” Ratifica della deliberazione della Giunta Capitolina n. 288 del 26 settembre 2014 concernente: “Variazione al bilancio 2014-2016 per la formalizzazione del contratto di locazione tra AMA S.pA e Roma Capitale per il complesso immobiliare denominato “Centro Carni” di Via Palmiro Togliatti 1280 ai sensi degli art. 42 e 175 del T.U.EELL. decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267″.

Gli interventi del Movimento 5 Stelle sono di Virginia Raggi e Marcello De Vito, più un tagliente un inciso di un paio di minuti scarsi di Daniele Frongia in qualità di presidente della commissione sulla revisione della spesa. Fortunatamente i video sono fruibili perché caricati su Youtube dagli stessi “grillini”, quindi consiglio a tutti di vederli con attenzione per meglio comprendere l’ingarbugliata vicenda Centro Carni e farsi un quadro delle possibili irregolarità. Marcello De Vito ci aiuta a comprendere i punti fondamentali nell’intervista di ieri, 11 dicembre, data in cui anche le ombre di Mafia Capitale stanno venendo tutte lentamente allo scoperto mettendo, probabilmente, anche la questione Centro Carni sotto una luce diversa.

“E’ molto semplice” dice De Vito “per garantire il debito di AMA, il Comune trasferì questo Centro Carni ad AMA per il valore di circa 120 milioni. In realtà nella delibera di trasferimento misero una condizione che per noi era impossibile, ovvero che AMA sarebbe diventata proprietaria -del Centro Carni- nel momento in cui avesse fatto contratto di locazione a favore del Comune”. E’ chiaramente impossibile che AMA possa mettere in locazione Centro Carni perché di fatto il proprietario resta il Comune. De Vito prosegue “Il bene è stato posto nel bilancio di AMA per tre anni, quindi come se ne fosse proprietaria, ma sopratutto questa attuale Giunta ha proseguito nel solco della precedente“. Inoltre ricordo che essendo il bene Centro Carni nel bilancio di AMA di fatto non può essere conteggiato nel bilancio del Comune. Quindi, in parole povere, i romani hanno meno soldi a disposizione per i servizi perché questi sono passati di fatto ad una delle municipalizzate. Ma quanti sono in effetti questi soldi? Sempre il capogruppo dei 5 stelle lo spiega chiaramente nel suo intervento del 24 novembre 2014 “… arriviamo a luglio 2014 allorché questa maggioranza, che all’epoca aveva votato contro la delibera 81 del 2010 -quella che affidava originariamente il Centro Carni ad AMA- questa maggioranza fa un ulteriore provvedimento, con il quale fa in modo che AMA -che ricordiamo non è proprietaria del bene- a sua volta conferisca il Centro Carni al fondo immobiliare B&P Real Estate. Tutto questo ai fini della valorizzazione immobiliare… Questo bene di cui il Comune si è spogliato è stato valutato 116 milioni di euro. Sembra molto, in realtà la valorizzazione immobiliare comporta e consente la realizzazione di una superficie di metri quadri 285887 -duecentottantaciquemilaottocentottatasette- è abbastanza agevole fare due conti per capire quale possa essere il reale valore di questo bene…”

Io certo non sono in condizione di dare indicazioni a nessuno, ma un approfondimento anche su questa vicenda lo farei, in considerazione anche di un altro fatto; sempre sulla scia del “vizio 5 stelle” di mettere tutto in rete, mi capita spesso di consultare questo “elenco degli atti del M5S Roma” che riporta interrogazioni e accessi agli atti del gruppo, ci troviamo  una richiesta di accesso agli atti dal titolo “Pagamenti ai Dirigenti di ruolo di Roma Capitale e degli Avvocati Dirigenti“, una interrogazione su “Debiti ATER mai riscossi del comune” e altri documenti decisamente interessanti, quasi tutti non hanno mai ricevuto risposta.

Come senza esito sono anche interrogazioni e accesso agli atti che riguardano proprie le materie di Mafia Capitale, richieste risalenti a diversi mesi fa mai evase, risposte che forse avrebbero aiutato a scoperchiare questo vaso di Pandora molto prima e risparmiando ingenti quantità di denaro pubblico, soldi dei cittadini.

Saluto Marcello De Vito con la promessa di aggiornarci spesso sulle faccende che riguardano questa stanca e violentata città, rinnova la sua disponibilità e mi dice “assolutamente, noi siamo sempre qui siamo stati presenti il 100% dei Consigli  qualcun altro magari si fa vedere più in tv, tipo a La7 ma magari nei Consigli lo vediamo poco. Quindi ci trovi qua, a disposizione tua e dei cittadini

La risposta data nell’intervista la sottolineo “ogni riferimento non era puramente casuale, ma da intenditori”! e Marcello sorride dicendo “no, è uno dei cavalli raggiunti o raggiungibili”.

A SenzaBarcode piace non essere omologati e fare la differenza, per questo abbiamo trovato un buon interlocutore nel Movimento 5 Stelle romano.

Sheyla Bobba

Classe 1978. Appassionata di comunicazione e informazione fin da bambina. Non ha ancora 10 anni quando chiede una macchina da scrivere come regalo per il sogno di fare la giornalista. A 17 anni incontra un banchetto del Partito Radicale con militanti impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti e decide che avrebbe fatto comunicazione e informazione, ma senza tesserino. Diventa Blogger e, dopo un po’ d’inchiostro e font, prende vita il magazine online SenzaBarcode.it Qualche tempo dopo voleva una voce e ha creato l’omonima WebRadio. Con SBS Comunicazione e SBS edizioni si occupa di promozione editoriale e pubblicazione. Antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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