Roma, capitale del mondo dove tutto può succedere. Pure che 44 farmacie comunali siano in perdita di milioni di euro. Farmacap

Si respingono al mittente le accuse, qui non ruba nessuno. Già, perché non è abbastanza, forse il limite non si intravede ancora, neppure per i 370 dipendenti di Farmacap. Cerchiamo di fare ordine tra le tante versioni proposte nelle ultime settimane; Farmacap, come dice Giampaolo Rosato dipendente dell’azienda municipalizzata e delegato CGIL, è nell’occhio del ciclone da molto tempo, esattamente da quando è  stato individuato un  buco nei conti: ora di 15 milioni di euro.

A dicembre 2013 la Giunta Marino ha deliberato lo stanziamento di 15 milioni per risanare questo bene pubblico – potenzialmente una “macchina da soldi” – ma la cosa più importante fu la promessa del rilancio dell’azienda pubblica proprio perché, anche Ignazio Marino e la sua Giunta, avevano ben chiaro il potenziale della Farmacap e del vantaggio. Al 21 luglio – ricordo che è il giorno dell’ingresso “vietato” in Campidoglio – i soldi prima deliberati non sono mai stati stanziati, il fatto più grave è che non solo si è insabbiata ogni prospettiva di rilancio dell’azienda, ora si prospetta la solita noiosissima litania “tormentone romano” dello smantellamento a favore dei privati. Gianpaolo Rosato dice “esponenti stessi della maggioranza sembrano sposare la linea che un tempo fu di Alemanno, quindi dismettere l’azienda o di trasformarla in SPA con la cessione di azioni ai privati”.

Farmacap conta 44 farmacie, servizi sociali dell’assistenza in telesoccorso ed un asili nido al X Municipio, difficile pensare ad un buco di 15 milioni di euro in effetti, specialmente se a fare i conti non è stato il MEF – per esempio – ma commissari che si sono susseguiti negli anni restituendo cifre assai differenti: nel 2011 il lavoro è svolto dal direttore generale dimissionario Orgera, la seconda verifica è del commissario Alessandro Ridolfi e, per ultimo dal nuovo direttore generale Michele Guarino. Con Ridolfi si stimava una perdita di 1,4 milioni di euro, con Guarino  si arriva a 10 milioni, adesso siamo a 15 milioni. Da sottolineare il debito che vanta l’azienda nei confronti di Regione e Comune: rispettivamente 12 e 4 milioni di euro.

I lavoratori “sospettosi” di Farmacap hanno condotto uno studio parallelo sui conti, il dossier sarà presto sui tavoli dei magistrati contabili, ma già si parla di un magazzino inferiore di 2,9 milioni di euro, 240 mila euro relativi a farmaci scaduti e così via. A tutto questo si aggiunge una beffa, assai sgradevole e amara: l’accusa da parte degli inquilini del Campidoglio verso i dipendenti Farmacap di aver rubato e rivenduto medicinali per il valore di 9 milioni di euro. Quindi questi dipendenti sono ladri e ricettatori!

L’asilo nido poi è un’altra piaga che SenzaBarcode trova oltremodo dolorosa e sanguinante; seguiamo da vicino le vicende degli asili nido, le difficoltà delle maestre, dei bambini “pacco postale” sulle chiusure di luglio, le precari, la mancanza di fondi per l’edilizia scolastica… insomma, anche l’asilo nido Ugo Bossi, considerato eccellenza nel settore, con 13 educatrici e 52 bambini, aperto fino al 31 luglio per la cronaca, si ritrova a soffrire al pari degli altri reparti aziendali. E i bambini?

L’intervista a Gianpaolo Rosato e alle educatrici del nido Farmacap è nel video qui sotto, guardatela con attenzione e chi sà se anche voi avrete la stessa mia impressione: la storia si ripete, la maggioranza vuole una cosa alla quale si opponeva quando stava in opposizione, la finalità è privatizzare e il danno è sempre per i cittadini.

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By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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