In quinta Commissione l’esame degli atti legislativi sul gioco d’azzardo patologico. Comunicazione dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta

Nella mattinata di oggi, mercoledì 23 luglio 2014, la quinta Commissione consiliare “Servizi sociali” ha nominato il suo Presidente, il Consigliere Claudio Restano, relatore del disegno di legge che detta disposizioni in materia di prevenzione, contrasto e trattamento della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico, modificando la legge regionale 29 marzo 2010, n. 11 (Politiche e iniziative regionali per la promozione della legalità e della sicurezza).

Il testo, presentato dalla Giunta regionale il 7 luglio, si compone di 14 articoli e si affianca ad una proposta di legge sempre sullo stesso tema, depositata il marzo scorso dai gruppi consiliari PD-SinistraVdA, Alpe, Movimento 5 Stelle e di cui è relatore la Consigliera Carmela Fontana. «Considerata la disponibilità dei gruppi di opposizione, abbiamo iniziato un percorso – riferisce il Presidente della Commissione, Claudio Restano (UV) – che ci porterà ad esaminare le due iniziative legislative in maniera congiunta e che ci vedrà impegnati in una serie di audizioni e di approfondimenti con le associazioni Arci, Libera, Cgil-Rete 28 aprile, Aosta Iacta Est, Questura di Aosta, già venerdì prossimo. La volontà è quella di lavorare sui due testi in maniera coordinata, con l’obiettivo di trovare una sintesi politica quanto mai necessaria per prevenire un fenomeno che sta assumendo proporzioni importanti anche in Valle d’Aosta.»

«Abbiamo avanzato delle proposte che secondo noi mancavano nel disegno di legge presentato dalla maggioranza – evidenzia la Consigliera Carmela Fontana (PD-SVDA) –: oggi, è stata assicurata la disponibilità politica ad un loro accoglimento e credo che si potrà lavorare ad un testo unico di Commissione. Al di là delle appartenenze politiche, è importante trovare delle convergenze che siano di supporto ai cittadini, soprattutto in ambiti come questi che coinvolgono la salute e il benessere psico-fisico. La ludopatia compromette non solo le relazioni ma induce anche a dissipare il proprio patrimonio familiare e persino a commettere reati pur di ottenere i soldi necessari per il gioco, senza contare i costi sociali e sanitari che deve sostenere la collettività.»

By SenzaBarcode Redazione

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