Ci metto la faccia, per il 10% Renzi e gli 80 euro

I dipendenti INPS distribuiscono e non percepiscono? Gli 80 euro diventano 53 e solo per pochi. Ma Renzi ci ha messo la faccia e la parola, quindi perché non stanno sereni? Forse “Bomba” ha colpito ancora?

Bomba è un simpatico nomignolo che, in età adolescenziale, pare essere stato affidato all’attuale Presidente del consiglio… Motivo? Perché le sparava grosse, e a leggere il comunicato stampa dell’USB si sospetta proprio che sia vero. I famosi, amati, odiati, usati, contestati e tanto chiacchierati 80 euro, colpiscono ancora e affondano nel pre elezioni. Sciopero in vista e caos alle porte degli uffici INPS.

L’INPS, ente a cui è stata affidata la gestione degli 80 euro promessi da Renzi – anche ai disoccupati, cassintegrati, ecc. – a maggio non erogherà nessun aumento ai propri stessi dipendenti.
I primi soldi arriveranno con lo stipendio di giugno e saranno sempre 640 euro annui, spalmati a questo punto su sette mesi (importo massimo: 91euro al mese).

Dai primi calcoli elaborati dall’USB INPS, solo il 10% del personale INPS percepirà il compenso (circa 3.000 dipendenti) e non tutti per intero, ma in misura graduata secondo le fasce di reddito complessivo che, lo ricordiamo, vanno da 8.000 a 26.000 euro.

Si può allora parlare di aumento contrattuale, come hanno fatto il presidente Renzi e il ministro Madia, a fronte di una misura di sgravio fiscale che interessa solo una minima parte di lavoratori? Per giunta si tratta di un compenso forfetario, che non va sulla tredicesima al contrario dei veri aumenti contrattuali. Inoltre, se l’importo complessivo dovesse essere confermato anche per il prossimo anno, spalmato su dodici mensilità produrrebbe un compenso mensile massimo di 53euro.

Renzi ha affermato che nessun governo e nessun sindacato è mai riuscito a dare tanto ai lavoratori. Bontà sua, ha un modo del tutto personale d’intendere e di calcolare gli aumenti contrattuali. E’ ormai palese quanto tale misura sia propaganda elettorale e come non risolva affatto la grave questione relativa al mancato rinnovo del contratto, che per tutti i lavoratori pubblici rischia di rimanere bloccato fino al 2020.

Secondo l’USB Pubblico Impiego, è necessaria una risposta forte, adeguata alla drammaticità dell’aggressione che continua nei confronti della pubblica amministrazione e che oggi ha le sembianze sorridenti e ammiccanti di Renzi e quelle “rinascimentali” del ministro Madia. Dietro quei volti, apparentemente rassicuranti, si nasconde ancora una volta la politica della Troika e dei grandi interessi finanziari internazionali, che hanno come obiettivo la distruzione dello Stato Sociale. Pertanto l’USB Pubblico Impiego invita le lavoratrici ed i lavoratori pubblici a partecipare allo sciopero generale del pubblico impego proclamato dalla USB per il prossimo 19 giugno.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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