Tamara Ferrari, Il confine sminato. Cronache da Siria, Iraq, Afghanistan, Libia, Sud Sudan, Bosnia ed Erzegovina. Italia

Il 7 maggio arriva in tutte le librerie il nuovo libro di Tamara Ferrari, che raccoglie tante storie vere provenienti dai teatri di guerra di tutto il mondo. Ma anche dall’Italia: a far da filo conduttore è la vicenda umana dello sminatore Davide Campisi, nato a Tarquinia e residente a Lucca, inviato nei vari fronti all’estero con le forze armate italiane e protagonista di una tragica vicenda di cronaca.
Ferito a Sarajevo nel 1996, il maresciallo Campisi viene rimpatriato e scopre che la sua bambina di 18 mesi ha un tumore al cervello. La piccola Federica si salva, ma a 16 anni muore investita a Lucca, insieme al fidanzatino Andrea, da un automobilista ubriaco. A trovarla in fin di vita sull’asfalto è, per un tragico scherzo del destino, proprio suo padre Davide.

Ma nel libro si racconta anche, tra le altre, la storia di Dimitri Bontinck, un papà belga che, dopo aver scoperto che il suo figlio diciottenne era scappato in Siria con i terroristi, trova il coraggio di andare nell’inferno siriano a riprenderselo.Ad aprire il libro, infine, una bellissima testimonianza di Franco Di Mare, il giornalista Rai e conduttore della Vita in diretta, che negli ultimi vent’anni è stato inviato nei teatri di guerra di tutto il mondo. E che qui racconta di quando si trovò faccia a faccia con un ordigno esplosivo.

«Scende giù dalla collina stringendo a sé la sua bambina morta. La testa poggiata sul petto come se stesse dormendo, un braccio abbandonato lungo un fianco, i folti capelli raccolti a coda, all’estremità della gamba destra il piedino mancante».

Tamara Ferrari è una giornalista curiosa e intraprendente. È una donna di frontiera che, prima di raccontarla, ha imparato a viverla, la guerra, percorrendo le distese desolate dei campi profughi in Africa, leggendo l’orrore nell’espressione impaurita degli orfani e sentendo i gemiti dei piccoli scampati alle esplosioni in Medio Oriente. In questo libro, tratteggia storie che sono la diretta conseguenza della barbarie e dell’odio, affidandosi anche agli occhi di un militare italiano, specialista nel mettere in sicurezza i campi minati, convinto per esperienza personale che un genitore non dovrebbe mai seppellire un figlio. Così la pensano anche i parenti di Homa e Makema, due bimbette consumate da stenti e malaria in un accampamento di rifugiati.

Lo afferma con forza Zuhur, padre di una studentessa saltata in aria su un pullman finito nel mirino dei terroristi. Lo sostiene Ahmet che piange i cinque maschi di famiglia, trucidati dopo essersi arruolati in fazioni contrapposte. A tutti fa eco Dimitri che compie un viaggio all’inferno, schivando proiettili e pregiudizi, pur di riportare il suo ragazzo a casa. Ed è ciò che sembrano suggerirci queste pagine: sulla linea spessa del dolore, là dove è passato il vento della follia umana, svanisce il confine che distingue razze, culture, religioni.

Tamara Ferrari è originaria di Altilia, in provincia di Cosenza, ma ha vissuto anche a Perugia, Roma e Milano. Giornalista, ha iniziato come cronista di nera in Calabria, ha lavorato al quotidiano Avvenire e al Tgcom, ha scritto per diverse testate italiane (Anna, Elle, Glamour, Libero) e per America Oggi, il giornale degli italiani a New York. Dal 2006 è approdata a Vanity Fair, versione italiana della storica rivista americana, dove lavora nell’ufficio centrale di Milano e cura la rubrica on line Malanova, quando non è inviata nei teatri di guerra di tutto il mondo. Nel 2005 è stata autrice dello scoop mondiale sul risveglio di Salvatore Crisafulli, un uomo in stato vegetativo permanente. Da quella esperienza è nato il libro Con gli occhi sbarrati (L’Airone 2006).

Franco Di Mare, giornalista Rai e scrittore. Ha seguito, da inviato, la maggior parte dei conflitti degli ultimi vent’anni. Attualmente conduce La vita in diretta.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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