USB AMA Risanamento e trasparenza I lavoratori hanno già dato. Salva Roma
Sono giornate di agitazione per USB e i dipendenti AMA sono nuovamente in piazza, compatti e pronti. E’ il momento delle regole di trasparenza e azzeramento management, tocca a Calderon De La Barca, i dipendenti hanno già dato.
Incontro Giovanni Belluomo, rappresentante USB AMA e dipendente della società municipalizzata, i tagli che si prevedono col decreto Salva Roma sono “bestiali” per le società partecipate, come appunto AMA. La situazione a Roma è fortemente negativa, AMA sommersa da debiti e impegni in scadenza ha numeri da capogiro: 650 milioni di debito, “un pool di 7 banche guidate da BNP Paribas. Ogni anno destiniamo 30 milioni di oneri finanziari per restituire il credito, risorse che sottraiamo agli investimenti” dichiarava Daniele Fortini, Presidente AMA il 20 febbraio al Corriere.it
Ma non basta, dal decreto Ronchi – febbraio 1997 , attuazione marzo stesso anno – che prevedeva la riduzione della produzione di rifiuti e di incentivare il recupero ed il riciclaggio, per garantire maggiore protezione all’uomo e all’ambiente “AMA, invece di progredire per un percorso virtuoso, quasi retrocede”. Le responsabilità vengono individuate in tutte le passate amministrazioni: Rutelli, Veltroni, Alemanno . “Con Alemanno c’è stato il massimo della mala gestione!” continua Belluomo. Gestione Gianni Alemanno e presidenza Panzironi, quando in AMA ci fu l’ “allegra gestione” che ancora oggi vede dipendenti – ai livelli più alti – assunti con buste paga secretate.
La manifestazione organizzata da USB AMA, il 14 marzo, a Calderon De La Barca ha sortito effetto, Fortini infatti, dopo un incontro con i rappresentanti sindacali, ha promesso di partire proprio dalle alte sfere per risanare l’AMA. I dipendenti hanno già dato, si legge nel loro gruppo facebook. Di seguito l’intervista a Giovanni Belluomo.
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