Corte di Giustizia europea: stessi diritti al lavoratore che contrae un’unione civile con un partner dello stesso sesso e chi si sposa.

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L‘Associazione Radicale Certi Diritti accoglie con grande soddisfazione la sentenza di ieri della Corte di Giustizia Europea per la quale il rifiuto di accordare un congedo matrimoniale anche alle coppie dello stesso sesso che contraggono un’unione civile costituisce una discriminazione diretta basata sull’orientamento sessuale.

Il caso è stato portato davanti alla Corte dalla Francia in relazione a un lavoratore del Credito Agricolo che si è visto negare il congedo poiché esso sarebbe stato riservato al matrimonio e non anche al PACS, allora unica possibilità aperta alle persone dello stesso sesso. Benché il contratto di lavoro collettivo parli solo di matrimonio, per la Corte Europea, il congedo e i relativi benefici devono essere garantiti anche alle coppie dello stesso sesso che contraggono un’unione civile se, e solo se, questo è l’unico istituto aperto alle persone omosessuali.

Yuri Guaiana, segretario dell’Associazione Radicale Certi Diritti, dichiara:

“Mentre l’Europa va avanti nel affermare e garantire il diritto di eguaglianza per tutti i suoi cittadini, l’Italia rimane ferma al Medioevo ed espunge dal dibattito pubblico questi temi fondamentali. La sentenza della Corte dovrà ora essere applicata non solo nella giurisdizione francese, ma anche in quella degli altri Stati membri che hanno una situazione simile. L’Italia per ora è esclusa, non avendo nemmeno un istituto simile al PACS francese. Se per la Corte Europea è discriminazione diretta, e non solo indiretta, privare i cittadini omosessuali che contraggono un’unione civile del congedo matrimoniale, non avere il matrimonio egualitario, ma nemmeno un istituto che regolamenti le unioni civili è da considerarsi ormai veramente al di fuori della civiltà europea”.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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