preteSi sa, i toscani sono noti per la loro goliardia, condivisa, da oggi lo sappiamo, anche dai preti. Goliardia che comprende frasi, affermazioni e detti non sempre condivisi dalla morale comune.

In un piccolo paesino in provincia di Firenze, Figline Valdarno, durante una processione religiosa, tra una preghiera e l’altra il prete del luogo, inciampando durante la processione, ha dato spettacolo a megafono aperto, lasciandosi sfuggire ciò che non si aspetterebbe mai da un rappresentante di Dio, una bestemmia.

A chi non è mai capitato di maledire il proprio capo?

Certo, il discorso non è così semplice se come datore di lavoro hai Dio in persona.

Inutile descrivere quindi lo sgomento dei fedeli che tra un ave maria e un padrenostro hanno sentito in “dolby surround” l’imprecazione blasfema. Il prete, in servizio da più di vent’anni, non ha potuto far altro che continuare la processione come se nulla fosse successo.

La cosa però non è passata in secondo piano agli occhi di molti credenti, che spinti dalla forte fede, hanno deciso di riferire l’accaduto al Vescovo di zona, costretto a malincuore, come lui stesso ha ammesso, a dover riferire l’increscioso episodio ai suoi superiori. Sembrerebbe quindi inevitabile a questo punto, la strada della scomunica per il povero prete.

Io personalmente consiglio al parroco di assoldare un buon avvocato che, ricerche scientifiche alla mano, potrà dimostrare come, in caso di incidente, imprecare alzi sensibilmente la soglia percepita di dolore.

Certo anche questi fedeli spioni, non era Gesù a dire porgi l’altra guancia?

Ah… se fossero sempre così ligi al dovere si eviterebbero situazioni ben più gravi di una stupida -per quanto maleducata- bestemmia.

Ovviamente non si sa se questo episodio sia bufala o realtà, e impossibile sarà verificarlo, a meno che l’intero paese non decida di “testimoniare”, quindi, restando con la speranza di poter avere maggiori chiarimenti in merito, prendiamo questo racconto come pillola del buonumore.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

Cosa ne pensi?

error: Condividi, non copiare!