occhi di rugiadaQuel giorno camminavo lungo il porto, era inverno e il freddo penetrava direttamente nelle ossa.

Io e il vento fumavamo la mia sigaretta e non ero affatto scontenta della sua invadente presenza. Ai miei occhi non era richiesta alcuna scusa e giustificazione.

Il mio passo era indirettamente proporzionale ai miei pensieri, che correvano veloci verso luoghi e persone di cui ormai non ricordavo più neanche l’esistenza.

L’odore di salsedine solleticava i miei sensi e il mio sguardo si disinteressava del continuo e perpetuo movimento delle barche. Guardavo le onde in lontananza, ho sempre amato il mare di inverno perché mi assomiglia, perché è come me, triste, indomabile, impetuoso.

Lui mi osservava già da un po’, ma io non avevo ancora notato la sua presenza.

Stava in un angolo e fumava una sigaretta tra un sorso di birra e un altro. Non diceva niente, non provava minimamente ad invadere il mio spazio. Solo i suoi occhi restavano incollati a me. Mi girai, mi sentivo osservata. Mi guardò, lo guardai. Mi avvicinai a lui senza motivo, senza cercare una scusa, senza che lui me lo chiedesse.

Mi chiamò ragazza dagli occhi di rugiada. Io non chiesi mai il suo nome.

Lo baciai, si attaccò a me cingendomi la vita. Non era un bacio da film, non era romantico. Non era amore, era fame. Fame di me, fame di una bocca, fame di una donna… Fame di vita. Mi baciò ininterrottamente per un tempo indefinito, mi annusò il collo, conobbe la mia vita dal mio odore, mi guardò negli occhi. Baciò le mie lacrime e mi adorò come se io fossi una dea.

Accesi un’altra sigaretta, lui bevve un altro sorso di birra.

Ripresi a camminare, e lui a guardare.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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