Continua a mietere vittime lo scandalo Offshoreleaks che coinvolge i grandi nomi di ricchi e potenti di tutto il mondo, dopo il Le Monde, che ha reso noti i nomi dei francesi che hanno optato per ì cosiddetti  “paradisi fiscali”, è la volta della Svizzera.

Offshoreleaks: le banche e gli avvocati svizzeriSia il giornale Le Matin Dinamiche, sia la testata Sonntags Zeitung hanno dichiarato di essere in possesso dei nominativi degli evasori fiscali, il caso fiscale dell’offshoreleaks tocca nel profondo la città di Lugano, la quale stamattina si trova a fare i conti con gli articoli riportati dai giornali.

La nazione per eccellenza delle banche e della puntualità, è venuta a conoscenza che ben due illustri banche, la Ubs e la Credit Suisse, sono immerse nell’affare dei paradisi fiscali, per non parlare delle banche cantonali: si fanno i nomi della Zurigo, Lucerna, San Gallo e Grigoni.

Ma oltre questo, è ben altro quello che ha sconvolto oggi la città di Lugano, infatti, non sono solo le banche le prime a essere prese di mira dallo scandalo offshoreleaks, ma anche diversi avvocati svizzeri, i quali avrebbero aiutato i propri clienti a nascondere il proprio patrimonio nei luoghi sicuri dei paradisi fiscali.

In particolare si parla del più importante studio di avvocatura, la Suisse Lenz & Staehelin, che ha sedi sparsi in tutta la Svizzera, tra le più importanti ci sono gli uffici di Ginevra, Losanna e Zurigo. Il suddetto studio avrebbe ideato società offshore per la baronessa Carmen Thyssen-Bornemisza, 18 trust per il barone Elie de Rotschild e altre cinque società nascoste per il defunto Gunter Sachs, che era un famoso fotografo di vita mondana, miliardario e noto soprattutto per essere stato il marito di Brigitte Bardot.

Si parla di come la baronessa Carmen Thyssen-Bornemisza, appassionata d’arte tanto da possedere una delle collezioni d’arte più importanti del mondo ( circa 500 milioni di euro in valore ), tramite una società offshore chiamata Nautilus Trustees Limited, ha acquistato opere d’arte di valore inestimabile, come il famoso Van Gogh “Il mulino d’acqua a Gennep”. 

Un giochetto che sarebbe stato ripetuto almeno una ventina di volte e che ha arricchito il patrimonio della baronessa, la ragione di questo è evidente: se Carmen Thyssen avesse posseduto direttamente le sue opere d’arte, queste sarebbero state tassate a 2,5%. Alla base di tutto c’è il risparmio, questo giochetto con le offshore ha permesso alla baronessa di risparmiare circa 10-15 milioni di euro l’anno, visto che a Ticino, dove è domiciliata tuttora, la baronessa non paga alcuna imposta sulla sua enorme fortuna.

Uno scandalo di proporzioni immani che si sta allargando a macchia d’olio, pensate solo a quanti milioni di euro e dollari, o franchi, o qualunque altra moneta ufficiale, hanno risparmiato i suddetti potenti grazie al caso offshoreleaks.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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