Il Djing è l’arte del Dj, ora è chiaro che questa figura già esisteva, negli anni 70, quando prende piede la cultura hip hop, ci mancherebbe altro, non è stato il mondo metropolitano dell’hip hop a inventare la figura del Dj, casomai questa cultura ha creato un nuovo modo di fare il Dj.

La cultura hip hop: il djing e il turntablistIl breaking si è portato con se un nuovo modo di concepire, non solo il ballo, ma anche la musica che lo accompagna, da qui nascono nuove correnti musicali e i Dj sono i protagonisti di questa evoluzione. Ancora una volta le strade del Bronx hanno ispirato qualcosa di nuovo: il Turntablist, anche se il termine è di recente invenzione, le sue origini risalgono al periodo storico in questione ed è strettamente legato al breaking.

La differenza sostanziale tra un Dj classico e un Turntablist è, che quest’ultimo, è un vero manipolatore del suono, mentre il comune Dj, è colui che sceglie e mixa brani musicali. In altre parole il Turntablist crea musica, le famose basi musicali, mentre il Dj le modifica.

Che differenza c’è tra un Turntablist e un compositore? Naturalmente lo stile, il genere, il ritmo particolare e gli effetti che introducono nei loro pezzi. Il compositore crea musica è vero, ma si avvale solo delle note, mentre il Turntablist si avvale di strumenti che manipolano il suono, dandogli un effetto particolare e unico.

Tant’è vero che da questo nuovo modo di fare musica nascono due correnti diverse, ma pur sempre strettamente legate alla cultura hip hop: lo scratch e il beat juggling. Il primo è un classico nella cultura hip hop e consiste nell’assortimento di suoni mediante la manipolazione ritmica di un vinile, lo avrete visto milioni di volte, lo fanno tutti i Dj, tanto che ci sono delle vere e proprie gare sull’argomento, sembra infatti che i Dj misurino le loro doti di bravura proprio attraverso questo sistema.

Il secondo, il beat juggling, è l’arte di manipolare due o più campioni o tracce, per realizzare un’unica composizione. Il primo sistema, lo scratch ha preso vita tramite Grand Wizard Theodore, il primo che attuò questo genere, il secondo si basa su l’utilizzo di più piatti o miscelatori,  il tutto comporta pause, backspin e ritardi e il primo a mettere in atto questa tecnica fu il Dj giamaicano Kool Herc. Naturalmente le due tecniche hanno dato vita a molti sottogeneri, ma non è il caso di parlarne, rischierei di annoiarvi, si andrebbe troppo sul tecnico.

Vi basta sapere che la figura del Dj, o meglio del Turnrtablist è di fondamentale importanza per la cultura Hip Hop e, non solo perché dalle due tecniche, nell’insieme, prende vita la musica definita hip hop, a cui si rifà  il breaking con le sue spettacolari coreografie, ma anche, e lo scoprirete più avanti, per un’altra figura, che è l’ultima e la più in vista del mondo hip hop: il rapper.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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