Saggi al lavoro: evitare il vuoto politico o guadagnare tempo?
L’incontro con il Presidente della Repubblica ha aperto i lavori della commissione dei 10 saggi “tra reazioni di sospetto ed interpretazioni francamente sconcertanti”, così come sono state definite da Giorgio Napolitano le posizioni espresse dai partiti dopo la nomina dei cosiddetti “facilitatori”. Finita la riunione con i componenti dei due gruppi di lavoro istituiti in materia istituzionale ed economico sociale, Napolitano ha espresso la sua amarezza per la situazione di stallo politico, tornando ad argomentare la sua decisione e spiegando che la commissione in questione è nata “per creare condizioni più favorevoli al fine di superare una situazione politica irrigidita su posizioni inconciliabili“.
I 10 saggi avranno il compito di indicare le tematiche più urgenti da risolvere per superare la paralisi post- consultazioni “senza inteferire con le attività del Parlamento o con le decisioni che spettano alle forze politiche“.
Napolitano ha indicato inoltre i tempi e le modalità dei lavori: la commissione non scavalcherà l’imminente scadenza del mandato del presidente della Repubblica, avrà infatti un lasso di tempo di 8 -10 giorni per eleborare nella massima riservatezza un documento in pochi punti programmatici, cercando di trovare convergenze nella risoluzione dei nodi più urgenti da sciogliere, primo fra tutti quello della legge elettorale.
Scelta insolita quella della commissione dei saggi: strategemma per evitare il vuoto politico o espediente per guadagnare tempo fino alle elezioni del nuovo presidente della Repubblica?
Intanto Bersani ha convocato una conferenza stampa per rilanciare la proposta di un governo guidato dal Partito Democratico e ha ribadito un secco No al governissimo, alle elezioni anticipate e a scambi e compromessi sull’elezione del nuovo presidente della Repubblica.
Silvio Berlusconi si è affrettato a riunire il vertice di partito ad Arcore, minacciando le elezioni anticipate e ponendo l’ultimatum sulla realizzazione di un governo di larghe intese.
Beppe Grillo è intervenuto dal suo blog per ottenere risposta alla sua richiesta di un governo 5 stelle e ha ribadito la linea di fermezza del movimento:
“non accorderemo nessuna fiducia o pseudo fiducia ad un governo politico o pseudo tecnico”
Lasciato per ora il campo libero ai “nuovi tecnici”, i partiti, sempre più irremovibili sulle loro posizioni, prendono tempo per preparare la battaglia più dura, quella del Quirinale dalla quale, è chiaro a questo punto, dipenderà il futuro del governo.