amsterdam3Fanno molto discutere le decisioni di Eberhard Van Der Lan, sindaco di Amsterdam dal 2010.

L’ultima è di creare un ghetto per i cittadini violenti, decisione che, in realtà, richiama più periodi storici passati, che non il XXI secolo. I ghetti ebrei in Europa, i ghetti afro negli USA, le colonie galeotte in Australia, l’apartheid in sud Africa e altre zone poco felici.

L’opinione pubblica lo chiama già “il villaggio dei dannati” o “il villaggio della feccia” -parola più usata in Olanda nel 2012 secondo il Van Dale- ma il municipio cerca di spiegarne le differenze.

I cittadini che sono autori di intimidazioni ricorrenti, anche se non penali, verranno trasferiti, insieme alle famiglie, per un periodo massimo di sei mesi, in appositi container situati in zone apposite e con la possbilità di usufruire di assistenza medica e sociale. Tutto ciò per evitare che le situazioni spiacevoli si ripetano, e per tutelare i cittadini liberali. Si registrano infatti, nel solo territorio della capitale, ogni anno, circa 13000 denunce per intimidazioni.

L’esperimento è iniziato con il nuovo anno e 10 famiglie isolate, l’esito ne determinerà o meno il proseguimento.

Il provvedimento continua tuttavia a non piacere, anche se non è di certo nuovo. Nel 2011 era stato già proposto dal leader della destra populista Geert Wilders, mentre nel XIX secolo, nei Paesi Bassi, numerosi “disturbatori” furono deportati nelle province di Prenthe e Overijssel, con l’unico risultato di creare nuovi quartieri violenti.

Questa novità si inserisce tra quelle adottate dal sindaco, per rendere Amsterdam una città all’avanguardia a livello di integrazione. Ma si tratta di integrazione alquanto forzata.

Sono state infatti create “aree gay“, una sorta di parchi appositi per omosessuali, e nelle scuole introdotte lezioni sull’omosessualità. Mentre in alcune piscine vi sono corsi separati tra uomini e donne, come richiede la dottrina islamica.

Sempre nei confronti dei cittadini mussulmani, sono state costruite le case halal, esclusivamente nei quartieri di Bos e Lommer, pensate e realizzate per coppie islamiche che seguono i dettami della loro religione.

Sarà anche “integrazione avanzata” ma sono molti i detrattori che, ad Amsterdam, parlano di ghettizzazione generalizzata.

By Sheyla Bobba

Sheyla Bobba - Direttore Classe 1978, coltiva fin da bambina una profonda passione per la comunicazione e l’informazione. A meno di dieci anni chiede in regalo una macchina da scrivere: il primo passo verso un sogno che non l’ha mai abbandonata. A 17 anni, l’incontro con i militanti del Partito Radicale impegnati nella raccolta firme per l’abolizione dell’Ordine dei Giornalisti segna un punto di svolta: sceglie consapevolmente di dedicarsi all’informazione senza tesserino, guidata da un’idea di libertà e indipendenza. Nel tempo costruisce una solida esperienza nel mondo digitale, collaborando a diversi progetti online e approfondendo le dinamiche della comunicazione sul web. Dopo anni di attività sul campo, nel 2012 dà vita al magazine online SenzaBarcode.it. Dal 2019 affianca al portale anche WebRadio SenzaBarcode, ampliando le possibilità espressive del progetto. Con SBS Edizioni & Promozione cura la comunicazione editoriale e la valorizzazione di autori emergenti, affiancando le attività redazionali a quelle promozionali. Si definisce antipatica per vocazione. Innamorata di suo marito. Uno dei complimenti che preferisce è “sei tutta tuo padre”.

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