Diego Sabatinelli, sciopero della fame.Trasmissione Radio Radicale. Divorzio breve
Da ormai sette giorni, Diego Sabatinelli – a cui si sono già unite, anche solo per un giorno, altre 130 persone in poche ore – , Segretario della Lega Italiana per il Divorzio Breve, ha iniziato uno sciopero della fame affinché venga calendarizzata la discussione sulla Proposta di Legge per la riforma del Divorzio (il c.d. “Divorzio breve”), licenziata dalla Commissione Giustizia, calendarizzata una prima volta per la discussione in Aula e successivamente depennata e dimenticata.
La legge Paniz, bloccata a Montecitorio permetterebbe di accorciare i tempi necessari per poter accedere all’istituto del divorzio: gli attuali tre anni che devono trascorrere dalla separazione legale al divorzio diverrebbero due in presenza di figli minori e uno per le coppie senza figli o con figli maggiorenni.
Da allora, ben 25 anni fa, sono stati tanti i tentativi di rimettere mano a tale norma per aggiornarla e snellirla a fronte della mutata situazione sociale e per allinearsi quanto più possibile a ciò che avviene nel resto d’Europa e dell’Occidente.
Il Partito Radicale si è a lungo battuto per garantire ai cittadini una seconda possibilità, dopo un’esperienza coniugale fallimentare, chiedendo che venisse rimosso in tronco il passaggio obbligatorio per la separazione, istituto tutto italiano che costringe i due coniugi, magari frattanto impegnati nella creazione di un nuovo nucleo, che non ha diritti, riconoscimenti né tutele di alcun tipo, come ci ricordava l’amica Valeria, in collegamento con Sabatinelli durante la trasmissione di ieri sera , ad un esborso doppio, ad un prolungato periodo (che peraltro quasi sempre eccede i tre anni previsti nominalmente) di decantazione, ad un aumento sensibile della conflittualità e dello stress che inevitabilmente ne consegue a tutto discapito dei due malcapitati e degli eventuali figli.
A differenza di Valeria, alle prese con un pur lungo e difficile percorso consensuale, Carlo Zeuli, collegato alla trasmissione da Bari , raccontava la chimera della sua separazione giudiziale, durante la quale gli è stato negato ogni contatto con il figlio, frattanto divenuto addirittura maggiorenne.